Disturbi visivi legati al lavoro al videoterminale

L’insieme dei disturbi oculari provocati dall’eccessivo affaticamento dell’apparato visivo viene comunemente indicato come ASTENOPIA.

Sintomi visivi

  • visione annebbiata
  • visione sdoppiata
  • visione di aloni colorati
  • fastidio alla luce (fotofobia)

Sintomi oculari

  • bruciore oculare
  • lacrimazione
  • senso di corpo estraneo
  • ammiccamento frequente
  • secchezza oculare (guardando il monitor, gli ammiccamenti palpebrali diminuiscono ed il liquido lacrimale non lubrifica più sufficientemente la superficie oculare)
  • prurito
  • irritazione
  • pesantezza / affaticamento ai bulbi oculari

Sintomi generali

  • mal di testa
  • dolore muscolare
  • cervicalgia

Cause

Fattori Invidivuali:

  • difetti refrattivi non corretti o corretti in modo errato (miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia)
  • difetti della motilità oculare: strabismo latente o manifesto, deficit di convergenza

Fattori Ambientali:

  • Eccessiva o scarsa luminosità dell’ambiente di lavoro
  • Superficie del piano di lavoro e pareti degli ambienti lucide o troppo chiare, quindi riflettenti
  • Luce diretta proveniente dalle finestre o da fonti artificiali non adeguatamente schermate (prive di tende, veneziane ecc.)
  • Scarsa definizione dei caratteri
  • Inquinamento dell’aria interna (fumo, polvere ecc.)
  • Impianto di condizionamento poco efficiente

Compila accuratamente il questionario per i videoterminalisti.

Esercizi utili per gli occhi

  • Guardare oggetti lontani cercando di distinguerne i particolari, meglio se attraverso una finestra
  • Fare periodicamente una serie di dieci ammiccamenti consecutivi
  • A palpebre abbassate, ruotare i bulbi oculari lentamente in senso orario e antiorario alcune volte
  • Durante le pause, effettuare un cambio sostanziale di attività, senza impegno della vista
  • Rinfrescare gli occhi durante le pause (soprattutto per i portatori di lenti a contatto).

Distanza di lettura di Harmon

ll ruolo della funzione visiva nell’ambito della postura fu messo in evidenza intorno al 1950 da Darell Boyd Harmon, secondo cui la postura ottimale per il lavoro a distanza ravvicinata, tipicamente lettura e scrittura, è quella condizione che minimizza le tensioni e permette una corretta localizzazione spaziale.

Harmon quantificò che la distanza di lavoro ottimale per garantire una giusta postura fosse la distanza che intercorre tra la prima falange del dito medio e il gomito, tenendo il polso diritto, cioè di circa 40 cm, assicurando in questo modo un funzionamento binoculare ottimale della percezione visiva.

Legislatura sul lavoro al videoterminale

Estratto da D.Lgs 81/2008Titolo VII “Attrezzature munite di videoterminali” (Capo I Art. 173)

a) videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico;

b) posto di lavoro: l’insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, la tastiera, gli accessori opzionali, l’unita’ a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante;

c) lavoratore: il soggetto che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali […].

Allegato XXXIV “Videoterminali – requisiti minimi”

Attrezzature

  1. SCHERMO
  • La risoluzione dello schermo deve essere tale da garantire una buona definizione, una forma chiara, una grandezza sufficiente dei caratteri ed uno spazio adeguato tra essi.
  • L’immagine sullo schermo deve essere stabile (esente da sfarfallamento, tremolio o da altre forme di instabilità).
  • La brillanza e/o il contrasto di luminanza tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell’utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali.
  • Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente.
  • Lo schermo deve essere posizionato di fronte all’operatore in maniera che il margine superiore dell’apparecchio non si trovi ad un livello più elevato dell’occhio dell’utilizzatore, al fine di non causare inutili movimenti di estensione del collo.
  • La distanza ideale tra gli occhi dell’operatore e lo schermo è di 50 – 70 cm.
  1. TASTIERA E MOUSE
  • La tastiera deve favorire una posizione delle mani e delle braccia che non affatichi l’operatore.
  • La tastiera deve essere indipendente dagli altri componenti.
  • Deve essere inclinabile rispetto al piano di lavoro.
  • Deve possedere un bordo anteriore sottile al fine di permettere un corretto appoggio del polso sul tavolo.
  • Deve possedere una superficie opaca al fine di evitare possibili riflessi fastidiosi per l’operatore.
  • Deve essere frontale allo schermo ad una distanza dal bordo della scrivania di 10 – 15 cm.
  • I simboli dei tasti devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro.
  • Il mouse deve essere posto sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile e disporre di uno spazio adeguato per il suo uso.
  1. PIANO DI LAVORO
  • Deve avere una superficie poco riflettente.
  • Deve essere stabile ed avere dimensioni sufficienti a permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e degli accessori.
  • L’altezza del piano di lavoro deve essere compresa fra 70 e 80 cm.
  • La profondità del piano di lavoro deve essere tale da assicurare un’adeguata distanza visiva dallo schermo.
  1. SEDILE DI LAVORO
  • Deve essere stabile e permettere all’utilizzatore una posizione comoda con una libertà nei movimenti.
  • Deve avere altezza regolabile in maniera indipendente dallo schienale e dimensioni della seduta adeguate alle caratteristiche antropometriche dell’utilizzatore.
  • E’ possibile utilizzare anche un poggiapiedi per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori.

Consigli per una postura corretta

  • mantenere la schiena costantemente appoggiata allo schienale
  • tenere le gambe piegate a 90° regolando l’altezza del sedile
  • poggiare i piedi comodamente a terra o, ove necessario, su apposito poggiapiedi
  • regolare l’altezza della sedia e/o del monitor in modo tale che gli occhi siano all’altezza del margine superiore del monitor.

Ambiente di lavoro

a) SPAZIO

Il posto di lavoro deve essere ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e movimenti operativi.

b) ILLUMINAZIONE

  • L’illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) deve garantire un illuminamento sufficiente e un contrasto appropriato tra lo schermo e l’ambiente circostante, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell’utilizzatore.
  • Evitare riflessi sullo schermo, eccessivi contrasti di luminanza e abbagliamenti dell’operatore, disponendo la postazione di lavoro in funzione dell’ubicazione delle fonti di luce naturale e artificiale.
  • Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro (tendine tipo veneziana).

DIGITAL EYE STRAIN

Il DIGITAL EYE STRAIN descrive un gruppo di problemi oculari o legati alla visione, dati da un uso prolungato di computer, tablet, e-reader e smartphone.

QUALI FATTORI PROVOCANO DIGITAL EYE STRAIN?

  • DISTANZA DI UTILIZZO DEL DISPOSITIVO: chi usa lo smartphone per leggere i messaggi di testo e le pagine Internet tiene il dispositivo ad una distanza più ravvicinata di quanto farebbe per il testo stampato
  • QUALITA’ DELLO SCHERMO: s ebbene gli schermi digitali stiano migliorando sempre più, non hanno ancora la nitidezza e il contrasto di una pagina stampata. I pixel di uno schermo digitale hanno contorni sfumati che rendono più difficile per l’occhio mantenere la messa a fuoco. Come risultato, i nostri occhi tendono a reagire a questa difficoltà cambiando continuamente fuoco.
  • FATTORI AMBIENTALI: un’illuminazione insufficiente o eccessivamente forte diminuisce l’acuità visiva favorendo l’affaticamento, l’assunzione di posture scorrette e l’aumento della possibilità di errore.
  • ACCOMODAZIONE / CONVERGENZA
  • RIDUZIONE DELL’AMMICCAMENTO: si tende ad ammiccare circa la metà delle volte quando si guarda uno schermo rispetto a quando per esempio si legge un libro.

DIGITAL EYE STRAIN: MISURE PRECAUZIONALI

  • DISTANZA: sotto troverete le distanze alle quale teniamo normalmente i dispositivi digitali e quali dovrebbero essere le distanze corrette.

  • RICORDARSI DI AMMICCARE!: ogni 20 minuti battere le palpebre per 10 volte molto lentamente
  • FARE PAUSE FREQUENTI per rilassare occhi, collo, spalle, schiena, messe alla prova dalla posizione assunta. Ogni 20 minuti di utilizzo di dispositivi digitali fare una pausa di almeno 20 secondi.

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